Dante di Shakespeare – Incontro a RomaTre
15 Mar
8:15

Dante di Shakespeare – Incontro a RomaTre

Università di RomaTre: dantisti Mira Mocan e Giuseppe Indizio, e germaniste Roberta Ascarelli e Susanne Lippert discutono su quanta Germania (Matelda di Magdeburgo) c’è in Dante Alighieri con Monaldi&Sorti, autori di Dante di Shakespeare – Amor ch’a nullo amato. Un video con i momenti fondamentali dell’incontro è visionabile qui.

Estratti dagli interventi dei relatori

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Mira Mocan: Molto raramente mi è capitato un intreccio così potente, sapiente e raffinatissimo tra narrazione e critica scientifica, tra forma letteraria e speculativa. Molto dantesca la capacità di dare a questa una dimensione poetica. La drammatizzazione non poggia solo su una documentazione storica, ma anche su un’operazione ermeneutica di Dante autore.Condivido con grande partecipazione la maggior parte di queste prospettive ermeneutiche. Mi ha colpito il modo preciso e autorevole di M&S. // C’è un debito da parte nostra verso di voi: avete dato una forma di vita ai nostri studi e non ho mai provato una tale emozione di gioia nel vedermi citata in un saggio scientifico come invece nel vostro libro. Dà un senso al nostro lavoro, anche in questa dimensione letteraria. // Un altro pregio di questo libro è mettere in luce come sia la stessa epoca dantesca – in cui emerge con tanta forza l’aristotelismo arabo – a impostare una visione che scinde fra alcuni aspetti dell’esperienza umana, e che si perpetua anche ai nostri giorni, ma si basa su un fraintendimento del concetto di misticismo: irrazionale, antitetico al pensiero organizzato e speculativo. È vero semmai il contrario: i mistici di quell’epoca tendono a integrare emozione, affetto e dimensione della persona pensante. ivalutano l’uomo come soggetto coeso, amante e pensante insieme. Se si riconosce quest’aspetto in Dante nella sua formazione [ben spiegato da M&S], si compie un passo importante nella comprensione più profonda delle dimensioni speculative della sua opera letteraria.

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Roberta Ascarelli: Libro assolutamente affascinante, ricchissimo di documentazione e riflessione, e di invenzione. Incontro tra documentazione e invenzione molto bello. Ti senti sicuro che quanto leggi è vero, ma è anche prodotto di fantasia e amore per la cultura. // La vostra riflessione su Mechthild von Magdeburg e un’ascendenza tedesca della Divina Commedia, che sottolineate con grande decisione, è di particolare interesse. Voi scegliete una linea molto bella: rimandi testuali e infratestuali tra Dante e Mechthild. // Perché M&S pensano con particolare possa che si tratti di Mechthild? Forse leggere una sua poesia può aiutarci. Lei dice che: “Dio rende un cuore aspro dolce / un cuore triste felice / un cuore povero ricco / un cuore stupido saggio / un cuore vile audace / un cuore malato forte / un cuore cieco vede / un’anima fredda brucia / fa entrare il grande Dio in un cuore piccolo / e spinge l’anima affamata verso l’assoluto”. Dantesco è il passaggio da un mondo all’altro, e anche l’intreccio tra mistica e poesia cortese, trobadorica e stilnovismo.

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Giuseppe Indizio. Ho iniziato a leggere col solito pregiudizio con cui ho letto altri romanzi su Dante. Avevo appena superato le prime 70 pagine e il mio ego era già frustrato. Mi son trovato a studiare il libro e ad appuntarmi delle cose! Una sensazione che mi ha scombussolato. // I domenicani ascoltavano le confessioni delle guarnigioni in tedesco, e c’era la messa in tedesco. Trovo quindi molto convincente che Dante si sia avvicinato al mondo tedesco. Delle pagine di M&S avrei voluto scriverle io!

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