Con questo motto, preso a prestito dall’apostolo Paolo (2 Tm, 4,6.8), si potrebbe epigrafare degnamente oggi la coppia letteraria Monaldi & Sorti. Sarebbero le giuste parole nella giusta circostanza.
Perché, malgrado le innumerevoli diffi coltà affrontate e le non poche assurdità e ingiustizie che da sempre segnano la loro vicenda, Rita Monaldi e Francesco Sorti non hanno mai perduto quella fi ducia nel combattere la «buona battaglia». Quasi fosse una dote innata in loro.
In un ex ergo posto alla fi ne di Veritas, il loro terzo romanzo, citano un passo dello scrittore austroungarico Karl Emil Franzos:

«Veritas sta scritto sul frontespizio di questo libro. In tale consolante convinzione concludo, al solo servizio della verità. Menzogne e pregiudizi incombono come spessa nebbia sulla mia patria, ma vogliamo restare senza riposo e non lasciar naufragare il coraggio…
Vincit Veritas!»

Ecco, in questo caso credo che la verità abbia anche un valore esemplare, che può benissimo applicarsi a casi di altri autori, oggi sconosciuti e domani, chissà, magari famosi, vittime di un destino analogo.
La verità è questa: non è vero che l’editoria sia uno splendido cosmo dalle armonie ideali, dove tutto marcia allegramente secondo natura, così come, allo stesso modo, non è vero che in economia la volontà
dei mercati sia illuminata dall’equilibrio e dalla logica.
Infatti questa assurdità, questa menzogna, è stata sconfi tta. Vincit
Veritas
, insomma. Ma procediamo con ordine…CONTINUA A LEGGERE LA POSTFAZIONE

DOCUMENTI CITATI NELLA POSTFAZIONE DI BERNI