l corpo di Pamela Reynolds fu trovato in mare nel 1935. La salma sarà riesumata
La verità su Pamela Reynolds. A più di ottanta sulla morte della giovane poetessa inglese, trovata senza vita nelle acque di Capri il 27 maggio del 1935, la Procura della Repubblica apre un fascicolo. E ha tutta l’aria di essere un “cold case” dal forte appeal letterario quello che orbita intorno a un episodio che rimanda al regime fascista e a delle indagini sommarie che si chiusero con l’ipotesi, non meglio circostanziata, di suicidio o incidente.
Di qui, dunque, la riapertura del caso: come persone informate dei fatti verranno ascoltati i periti grafologi e criminalisti Andrea e Enzo Faiello, patrocinati dall’avvocato Marco Ciccarelli, che hanno depositato presso l’ufficio del capo della procura partenopea, Giovanni Colangelo, un’istanza di riesumazione della salma di Pamela, sepolta nel cimitero acattolico di Capri. Nel tentativo di rispondere alla madre di tutte le domande: come morì realmente la poetessa, i cui versi furono apprezzati anche da intellettuali del calibro di Benedetto Croce?
Fu una caduta accidentale dagli scogli o, viceversa, qualcosa di differente? Se la Procura della Repubblica di Napoli darà il via libera, il medico legale Raffaele Zinno potrà esaminare il corpo, verificando la presenza di eventuali fratture, o segni compatibili con la caduta sugli scogli, che le costò la vita tre giorno dopo aver compiuto vent’anni.
E dopo più di ottant’anni, dunque, nuovi elementi potrebbero riaprire un caso che molti, tra i capresi, non hanno mai considerato del tutto chiarito e che proprio la scorsa estate è tornato di stretta attualità grazie al libro di Monaldi & Sorti “Malaparte – Morte come me” (Baldini&Castoldi), che il 3 dicembre riceverà il premio letterario “Noir Mediterraneo” al Festival di Bracigliano. Gli autori avevano individuato una serie di incongruenze e depistaggi nella versione ufficiale, arrivando a ipotizzare i moventi di un ipotetico omicidio: tra questi, il collegamento della famiglia Reynolds con uomini del MI6 inglese, come lo scrittore svedese Axel Munthe, e con circoli esoterici come la celebre Golden Dawn, o con la setta satanica di Aleister Crowley, il celebre “mago” inglese che dimorò tra le due guerre in Sicilia. Di più: i periti avrebbero esaminato il tratto di costa da cui dovrebbe essere precipitata Pamela, stabilendo che la forma arrotondata degli scogli non permette di cadere direttamente in mare. E anche la grafologia suggerirebbe prudenza, evidenziando nella lettera della defunta tratti incompatibili con tendenze suicide.
C’è poi un “giallo” nel giallo: la foto della giovane che ha circolato per decenni sarebbe stata manipolata e imbruttita artificialmente, “per conferirle un aspetto triste e depresso, compatibile con una personalità tendenzialmente suicida”. Per gli appassionati del genere, dunque, novità potrebbero essere dietro l’angolo. Facendo luce su un episodio ricco di ombre. E facendo tornare tutt’a un tratto attuali i
fatti di casa Reynolds, quella che in molti chiamavano “la piccola Oxford di Anacapri”, crocevia di letterati e artisti, anche in ragione del ruolo di Richard, padre di Pamela, consulente segreto di numerosi scrittori inglesi e americani, tra cui D.H. Lawrence, autore de “L’amante di Lady Chatterley”, che risiedeva a Ravello, e mentore persino del celebre Tolkien, l’autore del “Signore degli Anelli”.
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