
Thriller magazine: Intervista a Rita Monaldi e Francesco Sorti
A quando risale la scoperta della figura di Atto? Che cosa vi ha affascinato di questo personaggio storico?
Innanzitutto che per secoli fosse noto per la sua attività musicale e di cantante castrato, ma quasi sconosciuto come agente diplomatico segreto. Che è poi stata la maggior parte, e la vera matrice, della vita. Era un’ingiustizia che andava corretta: Atto Melani meritava il suo posto nella storia dell’Europa di ancien régime. Atto è stato testimone, anzi coinvolto direttamente in molti eventi cruciali, e abbiamo ricostruito il suo ruolo grazie a documenti storici da noi scoperti. Ad esempio la sua funzione di mediatore nella relazione amorosa clandestina tra Maria Mancini, la celebre nipote di Mazzarino, e il Re Sole. Un amore che avrebbe potuto cambiare la storia di Francia, e anzi di tutto il continente. Oppure il suo ruolo di spia presso la corte pontificia a beneficio dei Francesi, un’esperienza che Atto ha poi condensato in un delizioso trattato su come inquinare e influenzare la politica vaticana, compresa l’elezione dei Papi. Infine la sua figura “doppia” di castrato, che partecipa sia della natura femminile che di quella maschile: era il protagonista ideale per una coppia di autori composta da marito e moglie: ognuno di noi due può rispecchiarsi tanto nella sua arguzia femminile quanto nell’istinto politico tutto maschile.
Natale Cuomo
16 Marzo 2017 at 18:27
Mi sono deliziato nella lettura di questi libri, “orfanizzato” di una figura di riferimento che da accanito lettore non esito a definire paterna. Per certi aspetti è stato consolatorio conoscere Monaldi e Sorti.
Voglio ringraziare gli Autori della saga di Atto Melani per avermi stimolato a cercare informazioni su personaggi che ritenevo frutto di fervida fantasia ed invece scopro che Padre Kircher, Garamond, Manuzio, Casaubon, etc. sono realmente esistiti, e grande è stato lo stupore e inevitabile il richiamo all’irresistibile citazione: vi sono più cose in cielo e in terra… ma glisson.
Ho apprezzato l’ironia che caratterizza i personaggi, la vertigine della minuziosa – originale descrizione di paesaggi, architetture, macchine volanti, ricette culinarie e mediche, piante e fiori, le atmosfere fantasmatiche rese possibili dalla diffusione del pensiero ermetico dell’epoca senza indulgere nell’esoterismo. Scopro infine i pericoli dell’astrologia giudiziaria.
L’intreccio e la tecnica narrativa risaltano in perfetta simmetria con gli imprevedibili sviluppi di fatti storicamente accaduti e magistralmente svelati, confermando che la realtà può superare l’immaginazione.
P.S. Ai fans di Ugonio suggerisco la ricerca in rete del “Protolume chimico echeggiante di condupplicati parafrasi”, dove con un po’ di pazienza è possibile riconoscere alcuni degli intercalari più esilaranti e teneramente immaginarsi Ugonio nel corso delle scorribande notturne intento in simili letture.
Gianmario Ricchezza
14 Marzo 2017 at 18:27
Molto ben scritti e coraggiosi i testi accontentano sia i lettori semplici appassionati di avventura che i più attenti lettori di storia e letteratura che, sacrificando poche pagine rocambolesche, ricaveranno conoscenze di prima mano sul secolo barocco in grado di soddisfare la loro curiosità. Ottimo lavoro.
Paola
21 Marzo 2017 at 18:27
Come ho avuto occasione di dire a Francesco Sorti durante il suo intervento al Festival del Giallo di Pistoia, la lettura dei loro libri mi “arricchisce” perchè con il loro stile meravigliosamente elegante raccontano la Storia, documentandola in maniera precisa e dettagliata.